I piccoli lavori in casa o nel condominio si possono pagare con i buoni lavoro o voucher, senza la necessità di dover stipulare alcun tipo di contratto.

Cosa sono

I buoni lavoro sono un modo per regolare il lavoro accessorio con carattere occasionale. Il lavoratore viene pagato con questi buoni comprensivi di copertura previdenziale INPS e assicurativa INAIL. Il lavoratore non deve pagare imposte sul reddito incassato perché provvede già il datore di lavoro in sede di acquisto dei voucher.

Chi può utilizzarli

I committenti possono essere famiglie, privati, imprenditori e non, che intendono avvalersi delle prestazioni di un lavoratore saltuario che può essere un pensionato, uno studente, un disoccupato, un lavoratore part-time, uno straniero con permesso di soggiorno. Rientrano in questa tipologia di lavoro ad esempio i servizi di baby sitter o dog sitter; possono essere pagati con i voucher anche i lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione degli edifici o le lezioni private ed attività in agricoltura.

Limiti economici per il prestatore

I compensi complessivamente percepiti dal prestatore non possono superare, per il 2015, 7000 euro netti (9.333 euro lordi) nel corso di un anno civile (1 gennaio/31 dicembre), con riferimento alla totalità dei committenti. Le prestazioni rese nei confronti di imprenditori commerciali e liberi professionisti non possono superare, per l'anno 2015, 2020 euro netti (2693 euro lordi) per ciascun committente, fermo restando il limite di 7000 euro netti (9.333 euro lordi).

In pratica

Il committente può acquistare i buoni presso le strutture abilitate: tabaccai, banche popolari e uffici postali. I committenti imprenditori o liberi professionisti potranno acquistare i voucher solo con modalità telematica. Prima di consegnare i buoni al lavoratore il committente deve effettuare la comunicazione di inizio prestazione all'INPS, direttamente sul sito. Il lavoratore può quindi incassare i voucher presso qualsiasi sportello postale, o tabaccaio abilitato o banca popolare, esibendo la tessera sanitaria o il codice fiscale.

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